Scheda del Comune

Il Comune

Stemma comunale

Dalla relazione dell'allora Sindaco di Gabiano dr. Mario Richetta, sull'adozione del Gonfalone comunale: Siamo venuti in possesso, per gentile interessamento della marchesa Carlotta Cattaneo Adorno Giustiniani, dello stemma con cui si fregiarono Raniero e Bastardino, primi Signori di Gabiano, ed abbiamo ritrovato lo stemma del Magnocavallo signore di Varengo.
Entrambe le famiglie non hanno più discendenti viventi, ma sono strettissimi i legami storici tra le due famiglie e le vicende storiche tra i due Comuni. Il Comune di Varengo venne unito a quello di Gabiano con la riforma del 1928. Esso, molto antico, funzionava con criteri simili a quello di Gabiano e sappiamo che venne autorizzato nel 1456 dal marchese Bonifacio a darsi Statuti simili a quelli di Gabiano. E' inoltre molto interessante rilevare che Varengo ha avuto come signore del feudo il Magnocavallo, famoso architetto del XVIII secolo.
Considerati i legami molto stretti tra signori della comunità e comuni, appare giustificata ed opportuna l'adozione di uno stemma che sia ricollegabile a quello degli Aleramo, marchesi del Monferrato, e a quello del Magnocavallo signore di Varengo. Lo Stemma così definito è stato approvato con decreto del Capo dello Stato il 4 giugno 1987.

Gabiano è un Comune del Monferrato Casalese situato a 300 metri d'altitudine, in provincia di Alessandria; si sviluppa su una superficie di 1800 ettari ed ha una popolazione di circa 1200 abitanti, suddivisi tra il capoluogo e le varie frazioni di cui si compone.
L'abitato si concentra su una altura attorno al castello che, dal versante interno del colle, domina tutto l'abitato del capoluogo.
Gabiano è situato sulla sponda destra del fiume Po, e rappresenta il limite settentrionale del Monferrato.

Il Comune fa parte della Comunità collinare della Valcerrina.
Gabiano, a parere di molti storici, nacque da un abitato rurale romano il cui nome risale al suo fondatore, un certo Gavius patrizio romano. Con la caduta dell'Impero Romano il territorio fu soggetto a progressive penetrazioni di nuclei di stirpe germanica, in particolare longobarda, che lasciarono traccia della loro presenza nel suffisso "engo", che significa comunità, presente nel nome di varie frazioni di Gabiano.

 

Gli Statuti comunali del 1422

Nel 1421, quando il feudo di Gabiano si rese vacante per la rinuncia della nobile famiglia dei "dei Gabiano" gli Uomini, sotto l'incalzare di pretese avanzate dal marchese Giovanni Giacomo, decisero la codifica dei Capitoli Statutari, a conclusione di un processo di rielaborazione iniziato presumibilmente nella prima metà del secolo XIII al momento della costituzione del Comune.
Di questa nuova normativa giuridica locale ottennero l'approvazione marchionale il 23 febbraio 1422.
Il manoscritto originale degli Statuti del 1422 andò bruciato durante l'espugnazione di Gabiano da parte delle truppe sabaude, in quel tragico 1628 di manzoniana memoria, quando il Monferrato era campo di battaglia tra Francesi, Spagnoli e Savoia per la successione del Ducato.
L'esemplare attuale in dotazione al Comune è una copia semplice del 1643 con copertina in pergamena, fatto trascrivere dalla copia autentica del 1585 giacente presso l'archivio statale.
Una seconda copia manoscritta si trova a Genova nella biblioteca privata Durazzo Giustiniani.
Nel 1989 sono stati tradotti dalla lingua originale del XV secolo - latino antico medievale - dal prof. don Luigi Calvo di Cantavenna, esperto di storia locale, e pubblicati a cura del Comune di Gabiano.